Lo spreco di alimenti può essere arginato solo attraverso un impegno condiviso, in un contesto culturale volto all’inclusione inclusione e teso ad aumentare la consapevolezza delle singole persone di essere parte di una collettività.
Questo quanto fatto rilevare da Lino Stoppani, presidente nazionale di Fipe/Confcommercio, in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, obiettivo inserito anche nell’Agenda ONU 2030, ma che in Italia, nonostante le molte campagne di sensibilizzazione, in base all'Osservatorio Waste Watcher International, è aumentato di nove punti percentuali pro capite.
Stoppani ha anche sottolineato come la mancata utilizzazione del cibo sia dettata pure dall’ambiguità delle diciture presenti sulle confezioni e legate alla scadenza dei prodotti.
Il presidente della Fipe ha quindi ricordato come la ristorazione possa apportare un contributo significativo alla causa attraverso un consolidamento dell’abitudine di proporre alla clientela di portare a casa quanto non consumato nel locale.
Una buona pratica che, per quanto già attuata da molti operatori del comparto, va rafforzata ulteriormente, considerato che, un recente sondaggio condotto al riguardo, ha rivelato che, circa il 40% dei consumatori, non è mai stato informato sulla possibilità di asportare le pietanze.