Locali notturni: blitz delle forze dell'ordine

Polizia, carabinieri, finanzieri e vigili urbani hanno setacciato i posti più frequentati sulle Rive cittadine e dintorni
Blitz contro i fracassoni della notte
Scoperte anche tante altre malefatte: dai cd contraffatti al lavoro nero

Stop al rumore. Stop alla confusione. Le notti brave triestine sono finite nel mirino del comitato ordine e sicurezza. Dopo le proteste della gente, dopo gli esposti e i lenzuoli appesi alle finestre, è arrivata la repressione. Multe per decine di migliaia di euro, segnalazioni alla procura e per qualcuno anche il pericolo del sequestro.
«Prego documenti». «Vorrei vedere la licenza». «Mi dia il libretto di lavoro». «Questa non è una discoteca». «Mi faccia vedere lo scontrino fiscale». Un pattuglione composto da polizia, carabinieri, finanzieri e vigili urbani ha «spazzolato» una trentina di locali pubblici aperti fino all'alba in buona parte sulle Rive. I posti più frequentati dal popolo della notte. In molti casi i controlli si sono svolti regolarmente. L'impianto hifi è stato spento e alcuni clienti hanno abbandonato il locale, altri sono rimasti ai tavoli a conversare, ma in altri casi ci sono stati momenti di tensione. Spintoni e parole grosse.
L'operazione è stata messa a segno tra venerdì notte e l'alba di domenica. E' stata sorpresa gente che ballava tra i tavoli quando i locali non avevano la licenza. Sono anche stati trovati camerieri e baristi «in nero». Ma anche molti clienti che non avevano ricevuto lo scontrino fiscale relativo alla loro consumazione.
Non solo: in qualche locale la musica era prodotta da cd contraffatti in barba alle disposizioni sul diritto d'autore. Insomma, una vera e propria casbah nella Trieste by night. Prova indiretta è l'ammontare delle multe inflitte ai titolari dei locali pubblici solamente dai vigili urbani: 33 mila euro.
Dice il questore Natale Argirò: «Abbiamo scoperto di tutto e di più. Abbiamo dato una risposta alla gente e per questo abbiamo agito, anche in vista dell'estate. Nei giorni scorsi erano pervenute molte segnalazioni che non potevano essere ignorate». Gli fa eco Marcello Ravaioli, comandante provinciale della Finanza: «Avevano da tempo il sospetto che alcune situazioni fossero di palese illegalità. Dopo le proteste della gente ne abbiamo parlato durante il comitato presieduto dal prefetto e abbiamo organizzato il controllo».
«La task force - si legge in una nota emessa congiuntamente dalle quattro forze di polizia - ha contravvenzionato una decina di esercizi e ha sorpreso una ventina di lavoratori in nero. Ha sequestrato circa 140 compact disc, ha elevato multe per il superamento del limite dei decibel, ha denunciato due esercenti per violazioni al testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e redatto una decina di verbali per violazioni amministrative».
«E' una faccenda molto seria», ammette Fabrizio Ziberna, segretario provinciale della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). Spiega: «Comprendiamo il diritto che ha la gente

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