Confcommercio, Tari sempre più pesante per le imprese

Confcommercio, Tari sempre più pesante per le imprese

 

Negli ultimi anni, la Tari, l’imposta sui rifiuti, è cresciuta, in media, del 76% (circa 4,1 miliardi di Euro) e, nel 2018, ha rappresentato un’entrata che ha superato i 9,5 miliardi.

L’incremento, sia pure in varia misura, secondo i dati dell’Ufficio Studi di Confcommercio nazionale, ha interessato tutto il Paese e costituisce uno fra i più pesanti oneri a carico delle imprese del terziario, specie quelle di alcuni segmenti

A questo riguardo, il focus evidenzia come la tassa sia particolarmente invasiva per ortofrutta, fiorerie e pubblici esercizi di piazza la taglio, che versano ben 24,3 Euro al mq (+2,8% nel 2018 sul 2017), seguiti dai banchi di mercato di generi alimentari (21,3 Euro al mq), ristoranti in genere (20,5 Euro al mq e che hanno dovuto peraltro affrontare un rincaro degli importi del 5,2%), mense e birrerie (17,6 Euro al mq, con un aumento del 2,7%) e bar e pasticcerie (16,1 Euro al mq e + 3,7% sull’anno precedente).

Il report rileva come un balzo in avanti dell’imposta (+5,1%) abbia interessato pure negozi di abbigliamento, calzature e librerie anche se versano un importo minore (Euro 5,9 al mq), rispetto ad altre categorie.

Uno scenario che, per Confcommercio, risulta prioritario modificare, pena il rischio di vedere moltiplicate le chiusure specie di piccole e micro imprese.

Le proposte avanzate da piazza Belli prevedono una revisione del sistema di prelievo, la non assoggettabilità alla TARI circa rifiuti assimilati e stagionalità, la definizione di nuovi parametri dei costi, con una maggiore trasparenza soprattutto in relazione alle varie voci e la messa a punto di incentivi per i soggetti dai comprovati comportamenti virtuosi.

Per l’associazione di categoria, inoltre, sarebbero opportuni uno scomputo degli spazi e delle aree scoperte, l’avvio di campagne di pesature periodiche sulla quantità effettiva della spazzatura prodotta dalle categorie e una ripartizione oggettiva tra utenza domestica e non.

 

www.confcommercio.it;