Turismo tra cicatrici e ripartenza

Anche nel Nordest il turismo, con la perdita, nel 2020, principalmente a causa dell’assenza di ospiti provenienti dall’estero, di 61 milioni di presenze e di 18 di arrivi, (-53% sul 2019, percentuale peraltro di parecchio inferiore a quella del FVG dove il calo è stato del 66% con la scomparsa di più di 7 mila posti di lavoro), è stato fra i segmenti più colpiti dalla pandemia.

A rilevarlo è un’indagine di Nordest Economia che dedica appunto al comparto l’inserto incluso nelle edizioni odierne de “Il Piccolo” e il “Messaggero Veneto”.

Fra gli argomenti trattati anche i forti investimenti esteri nel settore, alcuni del quali stanno interessando pure il capoluogo del FVG, che nei primo trimestre del 2021 si sono tradotti in operazioni finanziarie superiori ai 100 milioni di Euro.

Nonostante la ripartenza di queste ultime settimane, secondo le stime di Confturismo/Confcommercio, per ritornare nel nostro Paese ai livelli di pre-Covid, occorrerà attendere almeno un anno mentre, molti di più saranno, quelli che impiegheranno le imprese per coprire i debiti contratti al fine di mantenere in vita le strutture.

Da parte invece di Federalberghi, a mezzo del suo presidente Bernabò Bocca, si sottolinea invece come le comunicazioni insufficienti e  anche confuse circa le disposizioni normative sanitarie in essere, generino incertezza nei potenziali ospiti stranieri, specie in quelli statunitensi, con il concreto rischio che preferiscano altre nazioni europee, su tutte Grecia e Croazia, le quali  offrono informazioni esaurienti e più certezze.

Sul fronte istituzionale, invece, nel suo intervento il Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, nell’assicurare che gli ultimi ristori deliberati dal Governo saranno percepiti da tutte le imprese aventi i requisiti e nel ricordare le risorse ad hoc stanziate per città d’arte, sottolinea come vaccini e Green Pass saranno il motore della ripartenza per il ritorno dei turisti in Italia.

 

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