Miglioramento del sentiment su andamento dell’economia italiana (da 44 a 45), ricavi (da 47 a 49) e prezzi praticati dai fornitori (da 16 a 22), anche se a questo riguardo le preoccupazioni restano marcate e l’area espansiva rimane ancora lontana, sostanziale stabilità delle opinioni per quanto concerne il trend della propria impresa, in lieve peggioramento le valutazioni circa la capacità di far fronte al fabbisogno finanziario aziendale (da 44 a 42) e l’occupazione (da 51 a 49), in aumento la domanda di credito al pari, però, dei dinieghi delle banche e, da ultimo, turismo sempre più valore aggiunto per il FVG. Questo lo scenario delineato dai dati, relativi al 4° trimestre, dell’Osservatorio Permanente del Terziario regionale, realizzato da Confcommercio FVG in collaborazione con Formart Research. Per una corretta lettura dei valori, va ricordato che quelli al di sopra dei 50 rientrano nell’area espansiva (positiva), mentre quelli inferiori si collocano in quella di irrigidimento (negativa).
Nonostante un andamento generalmente confortante, il Report fa però rilevare una certa differenza delle percezioni, in relazione a diverse voci, fra i vari segmenti del terziario, con l’ottimismo diffuso nel commercio al dettaglio food, nella ricettività e nei servizi alle imprese e un certo pessimismo, sia pure di entità variabile, manifestato dagli operatori di trasporti, logistica e del commercio al dettaglio non alimentare.
Il Focus dedica poi particolare attenzione al credito, con un incremento del numero di domande cui ha fatto eco un lievitare dei dinieghi da parte delle banche. L’analisi fa sapere come nel 55% dei casi gli istituti abbiano recepito interamente le esigenze delle aziende, nel 9% solo in parte mentre, nella misura del 18%, abbiano opposto un totale rifiuto. Al momento della chiusura del monitoraggio, un altro 18% di operatori economici attendeva ancora una risposta.
Approfondendo ulteriormente, il 60,5% delle imprese si è rivolto alle banche per esigenze di liquidità, il 34,8% al fine di sostenere investimenti, un dato piuttosto confortantementre, il 4,7%, aveva la necessità di ristrutturare un debito pregresso. Il credito, da ultimo, viene ritenuto in generale miglioramento, anche se la zona positiva è ancora lontana.
L’Osservatorio ha dedicato quindi uno specifico spazio al turismo che si conferma essere spazio sempre più locomotiva dell’economia del FVG. In merito, nell’ultimo biennio, per il 71% delle imprese della ricezione turistica, si è assistito ad una crescita dei visitatori provenienti da altri Paesi mentre, un altro 30%, ha percepito invece un aumento dei connazionali.
Buona parte delle strutture inoltre, sia pure con valutazioni non omogenee in quanto condizionate dall’area di ubicazione delle stesse, (mare, montagna, città d’arte), evidenzia un progressivo spostamento dei flussi, dall’estate, all’inverno e, soprattutto alla primavera (+10% dei ricavi) e si attende, in futuro, un ulteriore lievitare degli ospiti, sia stranieri (+24%) che italiani (+5,2%).
“Messaggero Veneto”, pag. 19; “Il Piccolo”, pag. 15