Ristori, tanti gli esclusi

Sono numerose le categorie economiche, del terziario e non, che non hanno potuto beneficiare dei ristori anche se duramente provate dagli effetti della pandemia.

Tra queste, in primis, grossisti del segmento food, agenti di commercio, lavanderie e fiorai, comparti per i quali i fatturati si sono drasticamente ridotti a seguito della chiusura degli esercizi al dettaglio e dello stop ad altre attività.

Solo in riferimento al commercio all’ingrosso di alimenti e bevande, a livello nazionale, le imprese che forniscono alberghi, ristoranti e aziende di catering, nel 2020, hanno assistito ad un decremento dei ricavi del 44,4%.

Le perdite, peraltro, hanno interessati pure altri segmenti dello stesso segmento dell’ingrosso, quale ad esempio quello legato ai prodotti per la pulizia e monouso come ad esempio tovaglioli, bicchieri e posate.

Tornando alle risorse messe a disposizione dal Governo per compensare gli operatori della riduzione o dell’azzeramento degli introiti, ad oggi, alle aziende del FVG aventi diritto, attraverso i Decreti Rilancio e Ristori, sono andati complessivamente circa 195 milioni di Euro, di cui circa 31 a quelle del capoluogo regionale.

Nel dettaglio, sempre in relazione al bacino giuliano, 19,8 milioni di Euro sono stati afferenti  al “Rilancio” e i rimanenti 11,2, invece, alle altre misure.

Guardando all’immediato futuro, per le unità produttive del FVG,  è previsto l’arrivo di poco meno di 22 milioni di Euro, messi a disposizione dall’amministrazione regionale attraverso il disegno di lelle 121, che si affiancheranno a quanto verrà erogato con l’imminente approvazione del “Ristori” 5.

Da ultimo, sempre sul versante della Regione, Confcommercio FVG ha espresso pieno apprezzamento per il disegno di legge “SviluppoImpresa” che prevede numerosi nuovi strumenti ed opportunità, sia in termini di accesso al credito che per sostenere la competitività e la permanenza sul mercato in particolar modo delle imprese del commercio e del turismo.

 

“Il Piccolo”, pagg. 4/17; “Messaggero Veneto”, pag. 16