Prezzi al consumo, Trieste si conferma fra le città più care

A marzo, la stima definitiva dell’indice dei prezzi al consumo e elaborata dall’Ufficio Statistica comunale, fa registrare a Trieste, settima città più cara d’Italia e preceduta in regione solo da Pordenone che si colloca al 5° posto, un aumento dello 0,2% su febbraio e dell’1,8% nel raffronto con lo stesso mese del 2023.

Il trend congiunturale, che ha determinato un esborso annuo aggiuntivo a famiglia pari a 440 Euro, è stato dettato in particolar modo dal lievitare dei listini dei servizi ricettivi e di ristorazione (+1,7% e +5,8% invece su base tendenziale) e dei trasporti (+1,1% e +3,1%), mentre in calo sono risultati essere quelli relativi ad abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1% e – 5,5% invece a livello tendenziale), comunicazioni (-0,6% e – 5,2% sul marzo dello scorso anno ) e ricreazione, spettacoli e cultura (-0,5%).

Nella comparazione con il marzo dello scorso anno, inoltre, va sottolineata anche la crescita dei prezzi per istruzione (+4,3%) e dei prodotti alimentari e le bevande analcoliche (+4,2%). Ad incidere peraltro sono anche il costo del locazioni, aumentate fra l’8 ed il 12%.

Allargando il focus a livello regionale, in FVG, in terza posizione dopo Veneto e Campania, i rincari su base annua hanno portato ad un esborso aggiuntivo a nucleo di 379 Euro.

 

“Messaggero Veneto”; pagg. 2/3:; “Il Piccolo”, pag. 11