Paoletti reclama maggiore concretezza

In vista della Consulta aperta al pubblico di venerdì prossimo, il presidente della Camera di commercio spinge alla concretezza
Paoletti: «Basta progetti, ora i fatti»
«Si fanno studi su Expo, Porto Vecchio e zone industriali ma poi tutto dorme»

«Basta con le discussioni, i pensamenti e ripensamenti, ma anche con gli studi. La città è piena zeppa di studi e progetti, ma tutto dorme. Passiamo finalmente dalla cultura del dire a quella del fare. È un momento molto favorevole per lo sviluppo di Trieste, bisogna coglierlo subito e mettersi a lavorare tutti insieme, a decidere e fare. Se non cogliamo le opportunità attuali e non ci muoviamo corriamo un grande rischio: che la Slovenia ci superi portandoci via quella leadership e quella centralità che la città deve mantenere».
Nessuna diplomazia, nessun pelo sulla lingua. E soprattutto un messaggio trasversale rivolto alla destra e alla sinistra. Il presidente della Camera di commercio, Antonio Paoletti lancia un monito alla città e alle forze politiche. «È ora di muoversi, rischiamo di perdere il treno». E lo farà in maniera ancora più approfondita venerdì prossimo, 31 gennaio, durante la seduta allargata della Consulta camerale aperta per l'occasione al pubblico. Una sorta di consulta economica vera e propria che, considerato il momento in città, si profila come uno dei momenti più caldi della settimana. Anche perchè la Camera di commercio, che dopo la riforma non è più un organo di espressione politica, raccoglie tutte le forze economiche e produttive della città e rappresenta una voce quanto mai variegata e trasversale che la politica non può fare a meno di ascoltare.
Paoletti non usa mezze parole. «Le categorie economiche da tempo si stanno organizzando – spiega – stanno facendo monitoraggi in città, seguono gli avvenimenti. E vogliono essere la spina nel fianco di chi decide sul futuro della città. Ci sono molte cose in ballo, la Camera di commercio, che raccoglie tutte le categorie è attenta allo sviluppo, è il suo obiettivo. Vogliamo essere partecipi delle decisioni politiche e dare contributi alla crescita come imprenditori».
I temi in discussione, il prossimo venerdì, sono tutti caldissimi e il presidente conferma che li toccherà tutti. Porto, Porto Vecchio, piattaforma logistica, industria, parcheggi, commercio e altro ancora. E quello di venerdì, fa sapere lo stesso ente camerale, sarà solo il primo di una serie di appuntamenti stringenti sui nodi economici di Trieste, come il commercio, l'imprenditoria e i rapporti con l'estero. La Camera di commercio in pratica cercherà di concretizzare tutto il lavoro, con i viaggi in Italia e all'estero, svolto sinora per dare risultati e sviluppo alla città.
Uno sviluppo che le istituzioni devono appoggiare, incoraggiare e facilitare. Paoletti è piuttosto esplicito: «Che fine ha fatto l'Expo – sbotta – si fa o non si fa? Se non ci muoviamo per tempo è un'altra occasione perduta. Vogliamo poi il Porto Vecchio, e le zone industriali? Si fanno o meno queste be

Invia una richiesta ed il nostro team ti contatterà quanto prima.

Richiedi assistenza