Morganti risponde ad Alemanno

Trasmettiamo una nota di Lanfranco Morganti, Presidente della FIDA, Federazione Italiana Dettaglianti dell'Alimentazione di Confcommercio, in risposta alle dichiarazioni del Ministro Alemanno

La verità di Alemanno

Gira e rigira. La cosa", finalmente è venuta fuori. Con una intervista che il Ministro Alemanno ha rilasciato a "Radio anch'io" il 26 agosto u.s. e riportata il 27 agosto sul quotidiano "Corriere della Sera".
Il Ministro ha trovato i colpevoli del disastro nella remunerazione agli agricoltori. Siamo noi del dettaglio alimentare e giù le dichiarazioni. Quello che mi meraviglia, come riportato dal "Corriere della Sera" è il plauso di Coldiretti e Confagricoltura ed il richiamo ad operare controlli da parte della Guardia di Finanza (è già la seconda volta che in un sistema democratico si adoperano parole usate nel famoso ventennio). E' evidente che queste cose non spaventano nessuno. Il Ministro che le ha usate per primo, ora non c'è più. Abituato ai successi nei Convegni, nelle Fiere, nelle tavole del settore agro-alimentare, nei Consigli europei, proprio non ci voleva questa estate con i prezzi molto bassi per i coltivatori. La caduta di stile del Ministro Alemanno ci preoccupa. Se mancano le risposte, si trova il capro espiatorio. Evidentemente il Ministro non parla con i coltivatori, forse parla con i rappresentanti dei centri di conferimento della frutta. Oggi loro stessi sono accusati dagli agricoltori di rincarare il prezzo pagato ai soci da circa il 150% fino al 300% (vedi le testimonianze di alcuni coltivatori raccolte dal "Corriere Cesenate" testata della Diocesi di Cesena), mentre il nostro margine medio che può andare quando va bene da un 25-35%, è messo alla gogna e sotto accusa. I mugugni dei produttori erano già nell'aria e le antenne di chi scrive queste note, sono ben orientate all'ascolto nelle zone di produzione. Dal Convegno tenuto al Macfrut di Cesena dove sono confluiti centinaia di commercianti del dettaglio ortofrutticolo, in cui auspicavamo filiere e prezzi controllati, gli attori di quel Convegno sono scomparsi, esclusa la Fedagro (Federazione dei Grossisti) con la quale stiano preparando piani distributivi sostenibili in tutte le città. E' chiaro che se in partenza il secondo anello della filiera, per far fronte ai propri costi rincara la frutta dal 150% al 300% (di questo non ne parla la stampa, la radio, le televisioni né se ne parla negli incontri di settore), le cose non possono quadrare. Per superare la crisi in atto e per andare incontro ai clienti consumatori. Noi del dettaglio alimentare ed ortofrutticolo vogliamo vendere "frutta" che abbia una tracciabilità di origine, una selezione di prodotti e una qualità superiore. A noi che lavoriamo oltre dodici ore al giorno, i controlli non fanno paura. E' bene che il Ministro, di cu"

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