Migliora l’occupazione in FVG, consumi ancora stoppati da inflazione e spese obbligate

Miglioramento in prospettiva per l’occupazione, anche se permangono le difficoltà delle imprese (41%) nel reperire le figure professionali ricercate, specie nella ristorazione, consumi frenati dall’aumento dei prezzi per il 60% dei lavoratori interpellati e dalle spese obbligate e attenzione per la formazione degli addetti organizzata dal 34% delle aziende

Questo quanto emerge da due indagini su vari aspetti del mondo del lavoro della nostra regione, realizzate  da Format Research e Ires Fvg e presentate a Pordenone  nel corso di un incontro con gli organi d’informazione organizzato dall’Ente Bilaterale del Terziario del FVG.

Il primo Report è costituito dall’ Osservatorio congiunturale sull’andamento dell’occupazione nel terziario del Friuli-Venezia Giulia che, in primis, spiega come l’occupazione nel comparto, negli ultimi mesi del 2023, abbia registrato un leggero miglioramento rispetto ai primi mentre, circa il primo semestre del 2024,  l’86% delle imprese si attende un quadro sostanzialmente stabile, con solo l’11% degli operatori economici interpellati che pensa ad un incremento del personale.

Quanto ai consumi, sugli stessi l’inflazione ha inciso in misura molto significativa per il 20% dei lavoratori e abbastanza per il 63,6% con le spese obbligate, aumentate notevolmente nell’ultimo anno, che hanno pesato parecchio o considerevolmente per l’84,2% degli interpellati.

L’indagine fa poi sapere come negli ultimi due anni il 48,6% delle imprese del terziario abbia ricercato nuovo personale, un’azione rivelatasi problematica per quasi il 41% delle unità produttive e abbastanza complessa per un altro 35% circa. Le difficoltà sono state dettate  soprattutto (82,3% dei casi) dalla scarsità di competenze e esperienze da parte dei candidati. Tali difficoltà, per il 76,6% dei titolari coinvolti nel monitoraggio, potrebbero essere minori in presenza  di una riduzione dei carichi fiscali sul lavoro e di più agevolazioni (33%) per l’assunzione di giovani. L’Osservatorio informa pure come  nell’ultimo anno, il 34% delle imprese, abbia fatto partecipare i propri dipendenti a percorsi formativi non obbligatori rivolgendosi a tale scopo soprattutto ad un’associazione di categoria (45,2%). L’attività di formazione, decisa per lo più (80%) per aumentare la qualità della propria attività e stata resa possibile grazie anche alle risorse fornite da soggetti esterni (44,7%), nel 20% dei casi giunte dai  fondi interprofessionali per la formazione continua dei dipendenti.

Da pare sua, la ricerca dell’Ires FVG, spiega in prima battuta come l’occupazione sia costantemente aumentata nel triennio 2021-2023 anno, quest’ultimo, in cui gli impiegati nei servizi sono risultati essere circa 350mila, il 67,3% del totale e in buona misura assorbiti dal comparto del turismo. Quanto alle previsioni di assunzione, fra aprile e giugno, ne sono attese oltre 31 mila, di cui il 69% sempre nei servizi, con un incremento complessivo, su base tendenziale, del 9%.  Lo studio, da ultimo, nel far rilevare come il FVG sia al primo posto tra le regioni per diffusione della grande distribuzione organizzata rispetto alla popolazione, rimarca, in relazione al versante dei prezzi, l’incremento del 5,4%, nel 2023, dei listini al consumo per l’intera collettività e il fatto che il capitolo casa erode circa il 45% del budget a disposizione.

 

“Messaggero Veneto” pag. 19