Confcommercio, da calo demografico e produttività ancora insufficiente il gap con l’Europa

Il decremento demografico, con il calo degli individui attivi nel mondo del lavoro, tra il 2014 ed il 2023, dell’1,4% e, parimenti, una produttività ancora poco vigorosa, aumentata appena del 7,2% tra il 1995 ed il 2022 (cinque volte meno rispetto alla Germania e sette nel raffronto con la Francia), sono i principali fattori che determinano il marcato divario che tiene lontana l’Italia dalle dinamiche medie dell’UE.

Ad individuarlo è il Report "Italia-Europa: perché non siamo competitivi", a cura dell’Ufficio Studi di Confcommercio e presentato in occasione del Forum Internazionale dell’associazione di categoria svoltosi a Roma.

Il focus suggerisce poi come il gap con l’Europa possa essere in primis colmato favorendo la partecipazione femminile al mondo del lavoro, specie nel Meridione, dove il tasso di occupazione relativo alle donne è del 49,3% contro il 60,2% dell’UE a 27.

Altre misure auspicate dal Report sono il varo di provvedimenti tesi  a  incoraggiare e favorire sia l’accesso al sistema produttivo nonché a sostenere e premiare gli sforzi di quanti sono già impegnati nello stesso.

Per lo studio, inoltre, le dinamiche produttive insoddisfacenti sono da ascrivere alle scarse performance della PA, in termini di efficacia ed efficienza e agli investimenti ancora esigui, sia nel pubblico che nel privato, in formazione, istruzione e tecnologia, componenti invece indispensabili per la competitività e la crescita.

Commentando i responsi dell’indagine, il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha quindi espresso preoccupazione per la crescita economica del Paese, a tutt’oggi a velocità ridotta con il PIL che, nel 2025, secondo le stime del FMI, il Fondo Monetario Internazionale, potrebbe aumentare appena dello 0,7%, relegando l’Italia a fanalino di coda dell’UE.

Da qui, per il numero uno di piazza Belli, la necessità in primis di accelerare sull’attuazione delle riforme e degli investimenti legati al Pnrr e di confermare  anche per il 2025 la riduzione delle aliquote e del taglio al cuneo contributivo. Guardando invece all’Europa, Sangalli oltre ad auspicare, da parte della BCE, un deciso abbattimento dei tassi di interesse, ha pure ribadito l’importanza che le future politiche di Bruxelles, concernenti le transizioni green, sappiano coniugare le esigenze ambientali con quelle del mondo produttivo e siano caratterizzate da un approccio pragmatico e senza preconcetti ideologici.

 

“Messaggero Veneto”, pag. 22; “Il Piccolo”, pag. 23