Mucci e Spiller “interpreti” della fragilità urbana raccontata da Calvino

Dare forma concreta a quelle “città invisibili” raccontate da Italo Calvino, offrendo ai visitatori la possibilità di scegliere il proprio itinerario, riflettendo sul modus vivendi dei contesti urbani contemporanei, labirinti sempre più complessi e impraticabili per le relazioni umane e ben poco inclini all’interazione con l’ecosistema circostante.

Questa l’affascinante proposta della mostra di Maria Pia Mucci e Gabriela Spiller, legata alle suggestioni ispirate appunto dal romanzo “Le città invisibili”, uscito nel 1972, in cui Marco Polo riferisce al Kublai Kan delle molteplici criticità e debolezze del tessuto urbano individuate nel corso delle sue visite a varie città ubicate ai confini dell’Impero d’Oriente.

Criticità e debolezze, peraltro, rese attuali anche dalla recente pandemia, involontaria trait d’union fra passato e presente, dalla quale sono derivate profonde modifiche a stili di vita e modalità di relazione e che hanno comunque indotto ad una riflessione sull’ineludibilità di una nuova integrazione tra ambiente naturale e mondo urbano.

Attraverso questa mostra, che ha suscitato l’interesse dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste, le artiste mirano a esprimere appunto la complessità delle città, attingendo a piene mani dalla loro fantasia e del loro variegato universo di memorie.

Un patrimonio sviluppato con forme, tecniche e materiali assai differenti fra loro, che trovano concretezza sorprendente in architetture e agglomerati urbani fantasiosi e surreali, fuori dal tempo e dallo spazio e latori di sogni, pensieri ed emozioni.

La mostra, che a Trieste sarà ospitata nella Sala Umberto Veruda di Piazza Piccola 2, nei pressi di Palazzo Costanzi, dal 25 agosto al 19 settembre, con orario feriale e festivo 10.00/13.00 e 17.00/20.00, è peraltro una sorta di work in progress in quanto destinata ad arricchirsi costantemente, nel suo viaggio verso diverse città italiane, di nuove opere che andranno ad integrare le proposte già fruibili.

L’accesso all’esposizione, nell’ambito della quale sarà anche possibile concordare con l’artista Maria Pia Mucci delle visite guidate, come da vigenti disposizioni di legge, è possibile solo previa esibizione del Green Pass.