Federalberghi, oltre 10 milioni in viaggio per le festività pasquali

Saranno circa 10,5 milioni gli italiani che si sposteranno per le festività pasquali, uno in meno rispetto allo scorso anno, per una mini-vacanza che includerà 3,5 pernottamenti e una spesa media pro capite di 371 Euro.  

A farlo sapere è un’indagine, realizzata da Tecnè per conto di Federalberghi, secondo la quale il 92% dei connazionali non supererà comunque i confini del nostro Paese e opterà soprattutto per le località marittime (32,5%), seguite da quelle d’arte (28,9%) e dalla montagna (21,8%) mentre, saranno molto più contenute le preferenze per le zone lacustri (3,4%) e i poli termali (2,5%) ai quali comunque, in base ad un sondaggio in questo caso di Federalberghi Terme, ha pensato il 24% degli interpellati per il 12 % dei quali il soggiorno minimo non deve essere inferiore alle due notti.  

Quanti sceglieranno l’estero, invece, si recheranno, in larga maggioranza (74,4%) a visitare le grandi capitali europee, andranno in crociera (10,2%) oppure soggiorneranno in località sul mare (6,3%).

Il giro d’affari complessivo sfiorerà i 4 miliardi di Euro, un importo che avrebbe potuto essere superiore qualora le tariffe in generale fossero stati inferiori.

A questo riguardo, infatti, il Report rileva come ben il 44,1% dei vacanzieri, abbia preannunciato una riduzione della spesa che sarà destinata ai pasti (29,9%), all’alloggio (23%), al costo del viaggio (22,6%) e, marginalmente ( 10%), allo shopping.

L’indagine, nell’evidenziare poi come nel 73,7% dei casi, la prenotazione sia stata fatta non oltre un mese prima dalla data di partenza, rende quindi noto che il periodo di relax verrà utilizzato per lo più per riposare (57,8%), divertirsi (35,9%) e far visita a familiari e amici (22,4%).

I partenti, che utilizzeranno in gran parte la propria autovettura (68,5%) o, in misura minore, l’aereo (21,9%), trascorreranno i giorni di relax effettuando passeggiate (70,9%), escursioni e gite (39,6%) oppure partecipando a eventi enogastronomici (31,9%) e tradizionali (27,7%).

Gli italiani che invece rimarranno nella dimora abituale, lo faranno soprattutto per motivi economici (50,2%).