Confcommercio al Governo, azioni insufficienti per fronteggiare la crisi

Indennizzi adeguati con procedure semplici e immediate, moratorie fiscali e creditizie ampie ed inclusive, ristori a fondo perduto con dotazioni e rimborsi rafforzati.

Per Confcommercio Imprese per l’Italia l’attuale contesto non può essere affrontato efficacemente senza il varo di un Piano complessivo strutturato e agile, in grado di dare risposte consone alle esigenze delle imprese dei settori maggiormente interessati dalle misure di contenimento sanitario.

Per l’ associazione di categoria, come evidenziato dal suo presidente nazionale, Carlo Sangalli, è essenziale che l’Esecutivo agisca con la massima celerità possibile in quanto, interventi deficitari non solo nella sostanza ma anche nelle tempistiche, potrebbero tradursi nella scomparsa di 270mila imprese solo nei segmenti del commercio non alimentare, della ristorazione, del turismo, della ricreazione e dello spettacolo.

Un assottigliamento, per Sangalli, che genererebbe ripercussioni occupazionali impossibili da quantificare e un conseguente, prevedibile cedimento anche della tenuta sociale del Paese.

 

Il Decreto Ristori bis è peraltro oggetto di critiche da parte di numerose rappresentanze datoriali all’interno della stessa Confederazione a cominciare da Dismamusica che ritiene inopportuna la chiusura dei negozi di strumenti musicali ubicati nelle fasce rosse in quanto i medesimi contribuiscono alla diffusione della cultura e sono anche opportunità di svago per i molti appassionati confinati in casa dai Lockdown locali.

Uno stop coatto, per Dismamusica, inconcepibile, anche considerato come, nel trimestre marzo – maggio, gli operatori del settore abbiano lamentato un calo medio del fatturato del 55%  e il 68% degli stessi teme seriamente per la sopravvivenza della propria impresa operatori  

Insoddisfazione anche da parte dello Snag, il Sindacato Nazionale  Autonomo Giornali, che nel ricordare come le limitazioni alla mobilità incideranno pesantemente sulle vendite delle edicole, chiede al Governo di rafforzare le misure adottate nella prima parte del 2020, in particolare il tax credit edicole e l’erogazione di un nuovo bonus edicola in misura pari al 200% rispetto a quello previsto dal Decreto Rilancio.   

Rimostranze all’Esecutivo sono giunte anche da Art Confcommercio, che raggruppa 9.000 punti vendita di articoli per la cucina, la tavola e la decorazione della casa, è fonte occupazionale per circa 22mila addetti diretti e produce un fatturato superiore ai 4 miliardi di Euro annui.

Per l’associazione di categoria, il blocco delle attività del comparto nelle aree rosse ( il 20% del totale), potrebbe infatti portare alla prossima uscita dal mercato di almeno 2.000 imprese.

Delusione per l’esclusione dei negozi di arredamento dalle attività essenziali nelle zone a maggiore rischio sanitario, è stata rimarcata pure da Federmobili che, nel sottolineare come l’ultimo DPCM contenga delle disparità di giudizio incomprensibili circa l’importanza delle diverse categorie, ha già richiesto al Governo di consentire almeno  la consegna e il montaggio dei mobili acquistati prima del varo dell’ultimo provvedimento del Governo, sulla scia di quanto accordato avvenuto in occasione del Lockdown nazionale di marzo.

Nonostante nella fasce rosse potranno restare aperti, anche gli operatori di Federfiori guardano al futuro con incertezza in quanto, la ridotta mobilità e lo stop a cerimonie ed eventi di vario genere, ridurranno drasticamente le vendite e obbligherà molti negozi a liberarsi della merce deperibile con chiare perdite.

Da qui, la richiesta della Federazione, già inoltrata a Palazzo Chigi,  di prevedere supporti economici dedicati per la categoria.

A ribadire l’importanza di interventi più adeguati alle effettive criticità del comparto è anche Federalberghi per la quale  il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Ristori, oggi rapportato al solo mese di aprile, dovrebbe essere modificato, elevando almeno  il parametro di calcolo ed il tetto per azienda e abbracciando l’intero periodo dallo scoppio della pandemia a oggi.