Confcommercio, impensabili ritocchi Iva a carico di ricettività ed accoglienza

Confcommercio, impensabili ritocchi Iva a carico di ricettività ed accoglienza

 

Ha suscitato l’immediata contrarietà di Confcommercio l’ipotesi, vagliata in seno alla maggioranza, di un aumento dell’Iva per pubblici esercizi e alberghi, provvedimento che, è stato valutato, porterebbe, anche con il rialzo di un solo punto di punto percentuale, dal 10 all’11%, ad un ulteriore introito per le casse dello Stato di circa 1,5 miliardi di Euro annui.

Per l’associazione di categoria la misura, al momento smentita dal Ministero del Tesoro, sarebbe inaccettabile in quanto non costituirebbe un intervento effettuato in una logica di  razionalizzazione, bensì un incremento generalizzato che colpirebbe l’intero apparato dell’accoglienza, già segnato dal marcato rallentamento dei flussi turistici a seguito dell’epidemia di Coronavirus e da un abusivismo ancora radicato in tutto il territorio nazionale.

Secondo Confcommercio inoltre, che ricorda anche come, nel comparto turistico, l’occupazione, negli ultimi anni, sia aumentata del 20% per un totale di più di 1,2 milioni di addetti a fronte invece della riduzione media del 3,4% negli altri settori produttivi, un ritocco dell’imposta graverebbe  pesantemente pure sugli oltre 10 milioni di italiani che, non per scelta, effettuano consumazioni in bar e locali pubblici nel corso della pausa pranzo.

 

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