Ripresa stoppata da rincari e inflazione

Occorrerà attendere il 2023 per assistere ad un effettivo rilancio economico in quanto, la spinta inflattiva, attualmente attorno al 6,3% e l’incremento dei prodotti energetici, congeleranno consumi, nascita di nuove imprese ed investimenti.

A sentenziarlo è l’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio, presentato nel corso dell’Assemblea annuale della Confederazione svoltasi ieri a Roma.

Il Report, inoltre, ha evidenziato il forte impatto che la pandemia ha avuto sull’ occupazione, con la perdita di 2,5 milioni di posti di lavoro, con un ritorno ai livelli pre-Covid che non avverrà prima del prossimo anno.

Altro nodo irrisolto, per Confcommercio, è quello rappresentato dalla forte disparità dello sviluppo tra le varie aree del Paese. In base all’indagine infatti, se, fra il 1996 ed il 2019, il Pil reale è cresciuto mediamente del 15,3%, trainato anche dalla performance del Nordest (23,8%), nel Meridione l’incremento è stato appena del 3,4%.

 

Messaggero Veneto”, pag. 18; “Il Piccolo”, pag. 17