Si intensificano le trattative per giungere ad una riforma del vecchio Patto di Stabilità, sospeso a seguito della pandemia e che, senza un nuovo accordo, tornerà in vigore a partire dal 2024.
L’obiettivo è quello di trovare una convergenza fra i Paesi rigoristi o frugali e quelli, di cui è capofila l’Italia, invocano dettami meno stringenti tra cui una maggiore flessibilità sui conti per sostenere la crescita, la possibilità di fruire di piani ad hoc sulla riduzione del debito a medio termine e un contesto normativo complessivo adeguato all’attuale situazione congiunturale dell’economia europea.
Intanto, per quanto concerne invece la Legge di Bilancio 2024, la manovra varata dal Governo Meloni, che sarà valutata a Bruxelles agli inizi della seconda decade di novembre, è stata giudicata poco propositivo dal FMI (Fondo Monetario Internazionale) che la reputa priva di sufficienti misure atte a sostenere la crescita del Paese.
“Il Piccolo”, pag. 5; “Messaggero Veneto”, pag. 7