Una crescita del valore aggiunto nel 2024, sull’anno precedente, dell’1,4%, pari a 59,3 miliardi di Euro, dei consumi (+1,6%) e dell’occupazione (+5%), che vede impegnati nel settore 1,5 milioni di addetti, di cui 1,1 dipendenti, ma anche una flessione dell’1,2% del numero di imprese, circa 328 mila quelle attive, con la contrazione che ha interessato soprattutto i bar (-3,3%).
Questi i dati più significativi emersi nel corso della presentazione del tredicesimo Rapporto Ristorazione della Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi aderenti a Confcommercio.
Lo studio, inoltre, ha fatto pure rilevare come, nel 2024, sul fronte dei prezzi, il comparto abbia registrato aumenti medi superiori al 3%, in chiara decelerazione rispetto a quelli riscontrati nel 2023 (+5,8%), ma comunque superiori al tasso dell’inflazione.
Il Report ha anche evidenziato la presenza di una chiara propensione ad ammodernare ed innovare la propria azienda da parte degli operatori economici, con più del 40% delle imprese che ha effettuato almeno un investimento, per un valore complessivo stimato di circa 2 miliardi di Euro. L’Osservatorio, da ultimo, ha riportato le maggiori criticità ravvisate dalle realtà produttive del settore, costituite dal rincaro dei prodotti energetici e dalle costanti difficoltà nel reperire personale qualificato, una problematica che potrebbe essere arginata, secondo la Federazione, incrementando sicurezza contrattuale e stabilità economica e, al contempo, rafforzando e migliorando i percorsi di formazione.