Oggi il varo del Decreto Aiuti bis

Sarà approvato oggi, dal Consiglio dei Ministri, il Decreto Aiuti bis, un provvedimento da 14,3 miliardi di Euro per sostenere imprese e cittadini a fronteggiare inflazione e rincari energetici.

Dettagliando gli interventi, quello più corposo, da 8 miliardi, servirà per abbattere i costi delle bollette di luce e gas, 5 verranno utilizzati per confermare, sino fine anno, l’azzeramento degli oneri di sistema e il taglio al 5% dell’Iva sul gas mentre 3,3, invece, saranno destinati a ribadire i crediti d’imposta per le imprese energivore(25%) e non (15%).Quest’ultima opportunità sarà fruibile per le aziende qualora potranno dimostrare che il prezzo di acquisto della componente energia calcolato sulla base della media riferito al primo trimestre 2022, abbia subito un incremento del costo per KWh superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito allo stesso periodo del 2019.

Fra le misure incluse pure l’erogazione del bonus di 200 Euro anche ai lavoratori precari, stagionali e quelli di altre categorie escluse dal precedente benefit e la proroga, fino al 30 settembre, dello sconto di 30 centesimi al litro per l’acquisto alla pompa di benzina e gasolio.

Altro tassello  del Decreto, la riduzione dell’1% del cuneo fiscale, da luglio, per i lavoratori dipendenti con redditi sotto i 35mila Euro annui e l’anticipo della perequazioni delle pensioni, azioni però ritenute dai sindacati del tutto insufficienti in quanto si tradurranno, per i beneficiari, in un aumento della disponibilità finanziaria pressochè impercettibile.

Sempre restando in tema di energia e aziende, l’assessore regionale alle Attività Produttive e al Turismo, Sergio Bini, d’intesa quello della Lombardia, Guido Guidesi, si è reso promotore di un documento, sottoscritto anche dai loro colleghi di altre Regioni, per sollecitare il Governo ad ampliare strumenti e risorse  per il tessuto produttivo, in pericoloso rallentamento a seguito appunto del rincaro energetico e della difficoltà a reperire molte materie prime.

Fra le proposte avanzate all’Esecutivo, il congelamento degli effetti sulla contabilità societaria che derivano dalle fatture legate a costi dell’energia e delle stesse materie prime in relazione ai sovraprezzi rispetto al 2019 o, in alternativa, la possibilità di consentire un ammortamento degli stessi nei quattro anni di bilancio.

 

“Messaggero Veneto”, pagg. 6/7/14; “Il Piccolo”, pagg. 8/9