Imprese del terziario meno sicure e penalizzate da usura, abusivismo e contraffazione

Si è svolta ieri, presso la sede nazionale della Confederazione, la decima edizione di “Legalità ci piace”, evento organizzato da Confcommercio per sensibilizzare imprese e opinione pubblica sulle problematiche legate a criminalità e fenomeni illegali.

Nell’ambito della manifestazione è stata pure presentata un’analisi dell’Ufficio Studi sul tema e dato spazio alla testimonianza di un imprenditore vittima dell’usura.

Tale criticità, in base al Report realizzato in collaborazione con Format Research,  risulta essere il fenomeno illegale percepito in maggior aumento dagli imprenditori (25,9%) seguito da abusivismo (21,3%), estorsioni (20,1%) e furti (19,8%), è più marcata al Sud e, analizzando i vari comparti, nel commercio al dettaglio non alimentare. L’emergenza usura è peraltro ritenuta in crescita da oltre il 30% delle imprese a livello nazionale e dal 25,6% di quelle del FVG.

L’analisi, inoltre, nel rilevare come il 10% delle aziende italiane del terziario di mercato, a fronte del 7,3% di quelle regionali, avverta un peggioramento dei livelli di sicurezza rispetto all’anno precedente, rimarca pure che un operatore economico su cinque (21,4%) ha avuto notizie del verificarsi di episodi di usura nella zona dove è ubicata la propria attività (il 16,5% in FVG), con il 10% degli interpellati, sempre a livello nazionale, che ne dispone di una conoscenza diretta.  

Le voci, a tal riguardo sono più frequenti nel Meridione (31,1%), specie a Palermo (31,9%) e tra le imprese dei trasporti (29%), del commercio al dettaglio non alimentare (26,4%) e i pubblici esercizi (26%).

Lo studio evidenzia inoltre come il 16,5% degli imprenditori (il 15,3% quelli del FVG), tema fortemente il rischio di esposizione a usura e racket, soprattutto quelli del Mezzogiorno (18,1%), ancora a Palermo (19,8%) e nel commercio all'ingrosso (18,4%) e in quello al dettaglio non alimentare (18,3%).  L’analisi fa poi sapere che, innanzi alla minaccia di usura, il 59,4% degli intervistati (il 49,4% in regione) ritiene opportuna una denuncia, il 30,1% dei medesimi dichiara invece che la propria incertezza sul da farsi mentre, da ultimo, il 5,3% degli stessi palesa rassegnazione.

In merito, il Report rende anche noto che Forze dell’Ordine (37%, a fronte del 33,5% del dato regionale) e le associazioni di categoria (22,9%, contro il 27,8% del FVG), siano i soggetti avvertiti maggiormente vicini a fronte di tale tematica.

Al di là dell’usura, il dossier spiega che ben il 65% degli interpellati (il 59,7% in FVG) si ritiene molto o abbastanza penalizzato da abusivismo e contraffazione, quest’ultima ritenuta pericolosa specie nelle sue espressioni di contraffazione  (57,1%).

A seguito della sentiment che ritiene un deterioramento delle condizioni di sicurezza, l’82% dei coinvolti nell’indagine, su tutti albergatori e tabaccai, ha investito in sistemi di sicurezza, in particolar modo di videosorveglianza, soprattutto al Nordest (84,4%).

Ultima indicazione del Report è quella inerente alla qualità della vita nell’ultimo biennio, valutata in netto peggioramento dall’11,5% dai titolari di azienda del Nordest e dal 17,8% di quelli nel resto del Paese.

 

“Messaggero Veneto”, pagg. 22/23; “Il Piccolo”, pag. 18