Il forte impatto della crisi di Suez sul traffico commerciale mondiale

Dalle tensioni nell’area del Canale di Suez, stanno derivando ricadute negative in ambito globale per i settori della logistica e dei trasporti.

Ad evidenziarlo è uno studio di Format Research secondo il quale, su una campionatura di 500 aziende, il 14,2% denuncia, a partire dallo scorso novembre un calo del fatturato, per una flessione media nell’ultimo semestre del 18%.

L’obbligo di allungare le rotte, sempre secondo il Report, si è tradotto inevitabilmente in un aumento dei costi di spedizione del 19% per il 56,4% delle aziende, uno scenario che ha indotto il 5,5% degli operatori economici interpellati, a cancellare o rimandare gli investimenti previsti nel 2024.

Peraltro, a detta di un’indagine, in questo caso di Srm, il Centro studi sull’economia del mare legato a Intesa Sanpaolo, nel Canale di Suez transita il 30% del traffico mondiale di container e il 40% dell’import-export su nave, per un valore di oltre 150 miliardi di Euro annui.

La crisi nel Mar Rosso rischia inoltre di far perdere centralità al bacino del Mediterraneo, con conseguenti riflessi sui volumi di attività degli hub portuali i quali, qualora le criticità dovessero ancora protrarsi , saranno obbligati a riposizionarsi sul mercato e a porre in atto nuove strategie a fronte delle mutate rotte dei traffici.

 

Inserto “Nordest Economia”, pagg. 2/3