Confcommercio, troppo prudente il taglio dei tassi della BCE

L’ultima riduzione dei tassi di riferimento della BCE avrebbe dovuto essere più coraggiosa per incidere sulle dinamiche delle imprese, specie quelle del nostro Paese, dove lo scarto tra tasso d’interesse benchmark e inflazione attuale o attesa, è particolarmente pronunciato ed i  tassi reali sono ben più elevati di quelli dell’area Euro, scoraggiando perciò la propensione al consumo e agli investimenti.

Questa la valutazione di Confcommercio sulla decisione della Banca Centrale Europea di tagliare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento. .

A seguito del nuovo intervento, il tasso sui depositi scenderà quindi al 2,75%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,90% per cento mentre, per quanto concerne quelle marginali, il nuovo indicatore mostra il 3,15%.

Per piazza Belli, risulta comunque indifferibile una revisione della normativa europea sui temi creditizi, che dovrebbe essere caratterizzata da un approccio organico e strategico e da concretizzare attraverso l’attivazione di un tavolo interistituzionale.

 

www.confcommercio.it