Per quanto nel 2024 supereranno di circa 17 miliardi di Euro quelli del 2019, la crescita dei consumi, sul 2023, sarà in flessione, con un incremento dimezzato (0,5%) rispetto a quello dell’anno scorso (+1%).
A farlo sapere è l’ultima analisi di Confcommercio sulle dinamiche delle economie regionali, tutte in contrazione ad eccezione di quelle di Liguria ed Umbria, in aumento e del Molise, dove rimarranno sostanzialmente stabili.
Negativo anche il bilancio per il FVG, con il trend dei consumi passato dal +1,1% del 2023 al +0,3% atteso per un 2024 che, peraltro, in ambito nazionale, vedrà un Pil limitare la sua crescita al +0,8%, una percentuale inferiore rispetto a quella stimata dal Governo che si aggirava attorno al +1%.
Il trend dello stesso Pil sarà frutto soprattutto della buona performance del Meridione, che doppierà quella del Nord (+1,2% contro il +0,5%), anche se al Sud, rispetto al Settentrione, sarà inferiore l’intensità dell’incremento dei consumi (+0,4% a fronte dello +0,5%).
Il Report, inoltre, ribadisce pure il forte divario sussistente, pari a 18 mila Euro, quanto a Pil disponibile pro capite tra Nord (39.700) e il Mezzogiorno (21.700).
Per Confcommercio, le evidenze emerse dallo studio, ribadiscono la necessità del varo di misure atte ad alleggerire la pressione fiscale su famiglie e imprese al fine di ripristinare quel circuito redditi-fiducia- consumi il cui funzionamento è di fondamentale importanza per la crescita economica del Paese.