Confcommercio, è tempo di scelte strategiche su crescita economica e competitività delle imprese

A fronte del persistere delle incertezze sui mercati globali, sull’andamento dei tassi di interesse e sull’effettiva attuazione del Piano Europeo degli investimenti, sia per il Governo che per l’UE, è tempo di elaborare scelte strategiche pluriennali a supporto della crescita e della competitività degli apparati produttivi.

Questo quanto evidenziato da Confcommercio nel corso dell’audizione al Senato sul nuovo DEF, il Documento di Economia e Finanza presentato dall’Esecutivo.

Nella circostanza, la Confederazione ha in primis sottolineato l’importanza di razionalizzare la spesa pubblica, ampliare la base imponibile, proseguendo nell’azione di riforma dell’Irpef e di un celere varo della cosiddetta Ires premiale al fine di incentivare produttività ed occupazione.

Fra le altre priorità indicate, oltre all’abbattimento del costo del lavoro, l’associazione di piazza Belli ha pure auspicato un’abolizione progressiva dell’Irap, il riordino del sistema della riscossione e la messa a punto di un’azione organica per il rilancio del terziario di mercato, con misure a sostegno della liquidità e del lavoro autonomo professionale. Caldeggiata anche l’attuazione di provvedimenti atti a garantire la sostenibilità del sistema pensionistico, incoraggiare il turn-over generazionale e la definizione di una nuova agenda urbana che ponga al centro la valorizzazione delle attività di prossimità.  

Rimarcate inoltre, da piazza Belli, l’ineludibilità di una sospensione del meccanismo ETS, a beneficio del trasporto marittimo e, sul versante dell’automotive, di una revisione della fiscalità sulle auto aziendali

Allargando quindi il focus all’ambito comunitario, Confcommercio ha ribadito l’urgenza di una revisione del Green Deal europeo, di nuove politiche in materia energetica che puntino, oltre che ad acquisti congiunti dei prodotti, anche a rafforzare gli investimenti su rinnovabili, idrogeno e nucleare di ultima generazione. Altre misure invocate in chiave UE hanno poi riguardato il completamento dell’Unione bancaria, il consolidamento del mercato unico dei capitali, l’armonizzazione fiscale fra i vari Stati membri e l’aggiornamento delle scadenze di progettualità e riforme legate al PNRR.

 

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