Confcommercio, dalla picchiata dei consumi forti rischi per il terziario

Nonostante il decremento del Pil italiano, a fine 2020, in base alle ultime stime dell’ Ocse, sarà inferiore rispetto alle precedenti stime previsionali attestandosi attorno al -10,5% e il rimbalzo economico atteso nell’ultimo trimestre, l’ultimo scorcio dell’anno potrebbe risultare problematico per molti settori produttivi, terziario in primis.

A lanciare il monito è un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio Imprese per l’Italia che evidenzia come, una delle maggiori criticità per le imprese del comparto, è e sarà rappresentata dalla flessione dei consumi, evidente anche ad agosto.

Nel mese estivo per eccellenza, i decrementi nella spesa sono stati marcati, nell’ambito di un raffronto tendenziale con lo stesso periodo del 2019, soprattutto per servizi ricreativi (-61,6%), alberghi (-35%) e pubblici esercizi  (-26%).

Uno scenario, per l’associazione di categoria, che, in assenza di immediate ed incisive riforme volte a rilanciare i consumi, ridurre la pressione fiscale ed il costo del lavoro, snellire la burocrazia, favorire gli investimenti, accompagnate anche dal varo di un piano di sviluppo delle infrastrutture, rischia di tradursi nei prossimi mesi in un drastico depauperamento del tessuto produttivo del comparto e in nuove emergenze occupazionali.

 

“Il Piccolo”, pag. 9; “Messaggero Veneto”, pag. 7