Una spesa media mensile, nel 2024, pari a 86 Euro, con un incremento di poco superiore al 30% nell’ultimo biennio, anche se i 113 Euro del 2019 restano ancora lontani.
Questi i dati di maggior rilievo che emergono dall’Osservatorio dei Consumi Culturali di Confcommercio che, dettagliando, evidenzia un esborso superiore per gli eventi organizzati al di fuori del proprio luogo di residenza rispetto a quelli che si volgono in ambito locale (115 Euro a fronte di 94). A trainare il settore sono stati soprattutto gli spettacoli live e teatrali, con una partecipazione aumentata dell’8% sull’ultimo anno pre-Covid, mentre il Report ha confermato la flessione della lettura cartacea dei quotidiani.
L’indagine segnala quindi una leggera crescita dell’acquisto di libri fisici, cui ricorre un consumatore su tre circa, dell’uso occasionale delle piattaforme digitali e la stabilità invece della fruizione di e-book e tv tradizionale.
Lo studio riferisce poi di una tendenza al rialzo al rialzo dell’abitudine dei weekend culturali, specie nel Centro-Italia, che attraggono due italiani su tre, i quali, in tali circostanze, pernottano in larga misura in alberghi e B&B (94%) e sono interessati soprattutto alle visite guidate (93%) e alle manifestazioni enogastronomiche (90%). L’analisi rileva poi sia i punti di forza degli eventi cultuali locali, su tutti accessibilità e qualità, ravvisate rispettivamente dal 58% e dal 52% degli interpellati, che quelli di debolezza, individuati nella scarsa innovazione e nella versatilità dell’offerta, percepite dal 38% e dal 42% dei soggetti coinvolti nel monitoraggio.
L’Osservatorio ribadisce pure l’importanza del binomio cultura-turismo, sospinto in particolar modo dal desiderio di visitare musei (77%), mostre temporanee (69%) e assistere a concerti (49%).
L’indagine, inoltre, spiega come il 74% degli italiani auspichi il varo di detrazioni fiscali a beneficio della cultura che contribuirebbero ad un miglioramento complessivo delle proposte, in particolar modo nel Sud del Paese.