“Donne, Imprese, Futuro – Spazi e Tempi” è stato il tema dell’annuale Forum, svoltosi a Roma ed organizzato dal Gruppo Nazionale Terziario Donna Confcommercio, nell’ambito del quale è stata anche presentata un’analisi, a cura dell’Ufficio Studi confederale, volta a delineare il rapporto che intercorre tra imprenditoria femminile nel terziario di mercato e crescita economica.
Il Focus, in primis, ha evidenziato come, con oltre 3,5 milioni di nuovi lavoratori negli ultimi 30 anni, il terziario di mercato in Italia si confermi il principale motore di crescita e occupazione.
Il comparto, peraltro, che vede impegnato il 68% delle imprenditrici donne, vede una maggiore incidenza della componente femminile rispetto a quella maschile se si guarda al trend del mondo economico nel suo complesso (36,2% a fronte del 30,6%).
Lo studio tuttavia ha rimarcato come, nonostante ciò, il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro sia ancora lontano da quello della media UE ( 49,3% contro il 61,8%), un divario lievitato nel tempo (da 11,6 punti percentuali del 2018 a 12,5 del 2023) e che è, fra l’altro, uno degli elementi frenanti maggiori per la crescita di lungo termine del nostro Paese. Il Report, a questo riguardo, ha fatto notare che se l’Italia presentasse un livello di presenza femminile nel tessuto produttivo pari a quello europeo, si avrebbero quasi 2,8 milioni di occupate in più, di cui il 68% al Sud. Inoltre, un incremento anche di un solo punto percentuale della quota di imprenditrici nel terziario di mercato, genererebbe circa ulteriori 2 miliardi di Euro di PIL.
Alla convention è intervenuto pure il presidente nazionale di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha ribadito la necessità di un maggiore coinvolgimento delle donne nell’economia del Paese attraverso il varo di misure dedicate, specie in termini di previdenza e welfare, volte anche a favorire una più semplice conciliazione degli impegni familiari con quelli lavorativi.