Se le condizioni cui sono obbligati a sottostare non mutassero, gli esercenti sono pronti a rifiutare in massa i buoni pasto.
La protesta, che sta montando in tutto il Paese, è determinata dal continuo incremento della commissione applicata, oggi attorno al 15/20%, che assottiglia notevolmente il margine di guadagno degli operatori economici del settore, peraltro già chiamati a fronteggiare gli aumenti delle utenze energetiche e delle materie prime.
I ticket, inoltre, non sono troppo graditi neppure dai supermercati, dei quali solo il 50% li accoglie dai clienti che li utilizzano per l’acquisto di generi alimentari e altri prodotti.
“Il Piccolo”, pag. 15; “Messaggero Veneto”, pagg. 12/13