Dinamiche, criticità e priorità per lo sviluppo di logistica e trasporti

Le sfide per la crescita: il futuro dei trasporti e della logistica tra la svolta sostenibile e nuove tasse all’orizzonte” è stato il tema del convegno, svoltosi a Roma il 25 gennaio, e organizzato da Conftrasporto-Confcommercio. Nel corso dell’evento, al quale sono intervenuti il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il presidente nazionale  di Confcommercio, Carlo Sangalli e rappresentanti di numerose associazioni di categoria delle filiere della logistica e dei trasporti, è stata anche fornita una panoramica sulle ultime dinamiche del comparto, accompagnata da alcune proposte per il loro sviluppo.

Ad aprire i lavori è stato lo stesso Sangalli che ha presentato le tre priorità da porre in atto, attraverso una pianificazione adeguata nei contenuti e nelle tempistiche degli interventi, per dare nuovo impulso ai due settori, attori di primo piano per l’economia del Paese.

La prima è legata alla valorizzazione e al rafforzamento  del collegamento dei medesimi trasporti e logistica con il terziario di mercato in quanto la sua crescita è strettamente correlata all’efficienza delle due filiere.

La seconda, per il presidente di Confcommercio, è invece rappresentata dall’ampliamento dell’orizzonte comune, tra terziario e i mezzi di trasporto, nell’ambito delle strategie delle grandi rotte, nella ridefinizione degli spazi geopolitici e dei tracciati economici, assicurando al contempo nuova centralità al Mediterraneo anche in riferimento alle forniture energetiche. A questo riguardo, il numero uno dell’associazione di categoria,  ha poi ricordato che se il nostro Paese avesse la stessa accessibilità, in termini di disponibilità di infrastrutture, della Germania, ciò comporterebbe, secondo una stima dell’Ufficio Studi confederale, un incremento del Pil di circa 90 miliardi annui e di non meno di 70, invece, se tutti i comprensori regionali, fossero raggiungibili con la stessa facilità con cui si giunge in Piemonte.

Il terzo obiettivo cui prestare concreta attenzione, per piazza Belli, è invece costituito dallo sviluppo della mobilità sostenibile nelle aree urbane, considerato che, il 75% della domanda di trasporto, è legata alle brevi distanze, la quale è un aspetto essenziale per la vivibilità dei territori, il mantenimento delle attività economiche di vicinato in essi ubicate e sotto l’aspetto della coesione sociale.

Sangalli ha pure sottolineato a questo riguardo come la stessa mobilità sostenibile, per essere tale, debba contemplare il giusto equilibrio tra esigenze ambientali e produttive, una sensibilità peraltro già evidenziata dalle imprese dei trasporti considerato che il 40% delle stesse, ha acquistato mezzi meno impattanti per l’ambente stesso, nonostante la forte criticità derivante dai rincari dei carburanti.  

La convention è stata occasione, come anticipato, anche per tracciare una panoramica delle dinamiche del trasporto in Italia dove l’80% delle merci in viaggia su gomma mentre, via mare, passano, sempre in termini quantitativi, il 60% dell’import e il 50% delle export.

Per quanto concerne invece il valore dei flussi, un ruolo essenziale è ricoperto dai valichi alpini che vedono sfilare il 50% delle importazioni e il 60% delle esportazioni anche se, in merito, Sangalli ha ricordato che le limitazioni dell’Austria al Brennero, procurano un danno all’Italia di 370 milioni di Euro l’anno per ogni ora di ritardo nell’attraversamento del passo.

Un’altra componente essenziale è anche quella afferente al traffico su rotaia, in chiara crescita nel 2021 su 2019, con una movimentazione di 52 milioni di treni per chilometro e un volume complessivo di 24 miliardi di tonnellate, sempre  a chilometro e con un aumento, rispetto a due anni prima, dei traffici nazionali del 17,6% e di quelli in esportazione del 23,7%.

Nel corso dell’appuntamento, è stato quindi  rimarcato come logistica e trasporti debbano poter contare su più risorse e meno burocrazia, considerati anche gli incrementi della tassazione, gravosa sia per il trasporto su gomma che per quello via mare, complice, in quest’ultimo caso, l’impennata dei canoni di concessione nelle aree portuali.

Auspicata, inoltre, una maggior disponibilità finanziaria, nel quadro del Pnrr, per la realizzazione delle opere infrastrutturali previste dal Piano stesso in riferimento al quale sarebbe opportuno un deciso cambio di passo.

In conclusione, Confcommercio, ha quindi avanzato una serie di proposte che verranno avanzate al Governo per sostenere lo sviluppo di logistica e trasporti, a cominciare da quelli su strada, che necessiterebbero di uno stop alle limitazioni unilaterali dell’Austria al Brennero, accelerando al contempo i tempi di realizzazione del nuovo tunnel, anche sul versante tedesco, ai fini di una maggiore intermodalità della movimentazione delle merci.  Indispensabili, inoltre, il mantenimento del beneficio del gasolio commerciale  e la riduzione del cuneo fiscale.

Per quanto concerne invece le Dogane e i porti, si auspicano una maggior connessione tra i Ministeri Cultura e Ambiente, interventi negli scali marittimi contro il climate change, il collegamento dei terminal ferroviari alla rete nazionale, il varo della Piattaforma Logistica Nazionale, la risoluzione delle criticità del nuovo Regolamento sulle concessioni portuali, la cancellazione dell’obbligo di contributo all’ART delle imprese terminaliste e supporti per incentivare l’efficientamento energetico e ambientale degli operatori.

Circa il trasporto marittimo, Confcommercio richiede l’assegnazione al settore dei trasporti delle risorse non conferite tra quelle stanziate dal fondo complementare al PNRR, il rifinanziamento del Marebonus, stanziamenti per incrementare la cybersicurezza e un potenziamento dei supporti agli armatori che si rivolgono per commesse ai cantieri navali nazionali.

Sul versante della ferrovia, la Confederazione domanda che sia reso strutturale il Ferrobonus, la definizione di strumenti per lenire la speculazione energetica, la fruibilità di incentivi a vantaggio dell’ intermodalità, il completamento  dei Corridoi europei e che venga favorito il reshoring della costruzione dei carri per il rientro di competenze, ora trasferitesi in grand parte nelle aziende extra-Ue.

Da ultimo, in riferimento alla logistica energetica, si ravvisa la priorità di semplificare gli iter verso il ‘green’ nei depositi fiscali costieri, l’anticipazione  al 2023 dei criteri della proposta di revisione della Direttiva sulla tassazione dei prodotti energetici, la revisione della disciplina dei contributi di solidarietà straordinari contro gli extraprofitti, evitando la doppia imposizione e scorporando il valore delle accise dalla base imponibile.