Hanno riaperto i termini per la presentazione delle domande, da parte di aziende e professionisti, per l’acquisto e la posa in opera di infrastrutture per la ricarica di veicoli con la spina.
L’opportunità si colloca nel quadro di quanto previsto dal cosiddetto “bonus colonnine elettriche”, incluso nel Dpcm del 4 agosto 2022 e voluta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il provvedimento reca una dotazione finanziaria complessiva di 87,5 milioni di Euro utilizzabili appunto per l'acquisto e l'installazione di infrastrutture di ricarica con un valore complessivo inferiore a 375mila euro da parte di imprese (70 milioni disponibili), pari o superiore (8,7 milioni, sempre indirizzato alle aziende) e pure di professionisti che potranno fruire, anche in questo caso, di risorse per 8,7 milioni.
Come detto, si può accedere al contributo per l'acquisto e l'installazione di infrastrutture di ricarica con un valore complessivo inferiore a 375mila euro da parte di imprese e professionisti che presentino, in quest’ultimo caso, un volume d’affari non inferiore al valore dell’infrastruttura.
Per i soggetti che applicano il regime di contabilità forfettaria, il valore dell'impianto non può essere superiore ai 20 mila Euro.
Possono beneficiare delle agevolazioni le aziende di qualunque dimensione , di tutti i settori produttivi, che abbiano sede sul territorio italiano, siano attive e iscritte ai Registri delle Imprese territorialmente competenti, non si trovino in situazioni di difficoltà, risultino iscritte presso INPS o INAIL con una posizione contributiva regolare, in regola con gli adempimenti fiscali, non sottoposte a procedura concorsuale e/o in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente come da normativa vigente.
Fra le condizioni anche quelle di non aver beneficiato di aiuti in regime di "de minimis" che, insieme all'importo delle agevolazioni concesse a valere sulla presente misura, determinano il superamento dei massimali previsti, di non aver ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo, alcun altra sovvenzione pubblico, di non essere destinatarie di sanzioni interdittive e di trovarsi in una posizione regolare con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni.
Quanto ai professionisti, i requisiti sono di presentare un volume d'affari non inferiore al valore della infrastruttura di ricarica per la quale è richiesto il contributo, di non aver ricevuto, né successivamente rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti dichiarati illegali o incompatibili dalla Commissione europea, di essere in regola con la restituzione di somme dovute in relazione a provvedimenti di revoca di agevolazioni, il versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali e gli adempimenti fiscali e che da ultimo, anche in questo caso non abbiano ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo previsto dal citato Decreto, alcun altro supporto pubblico.