PMI, pressione fiscale ancora alta nonostante il calo

PMI, pressione fiscale ancora alta nonostante il calo

 

Nonostante il decremento dello 0,4% dell’ultimo anno, grazie essenzialmente all’aumento al 50% della deducibilità degli immobili strumentali, il prelievo tributario nel nostro Paese sulle PMI resta ancora alto (59,7%).

Il miglioramento, secondo un'analisi economica di recente pubblicazione, ha comunque consentito di anticipare di 5 giorni, dal 10 al 5 agosto, la cosiddetta “festa della liberazione fiscale” che, per l’imprenditore, segna l’inizio del periodo effettivamente produttivo.

Per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia, l’imposizione fiscale è più bassa e si attesta attorno al 54,2%, percentuale che colloca la nostra regione nelle posizioni più favorevoli della graduatoria.

Nel dettaglio, è Pordenone l’ambito territoriale più oneroso per le piccole e medie aziende (55,3%), seguita da Trieste (54,9%), Udine (53,7%) e infine Gorizia (53,1%), dato che pone il capoluogo isontino al secondo posto assoluto della classifica nazionale, preceduta solamente da Bolzano (53%) che distanzia di ben 16,8 punti percentuali il fanalino di coda Reggio Calabria (69,8%).

Restando ancora in tema di fisco,  a seguito dell’introduzione degli Isa, gli indici di affidabilità che hanno sostituito gli studi di settore e, in particolar modo, della scarsa chiarezza normativa legata  all’applicazione del nuovo adempimento, i commercialisti hanno proclamato, per il 30 settembre e il 1 ottobre, due giornate di astensione dal lavoro che porteranno i professionisti a ritardare volutamente l’invio dei propri modelli  F24.

 

“Il Piccolo”, pag. 18; “Messaggero Veneto”, pagg. 2/3