La Sicurezza una priorità anche per le imprese del Terziario


La Sicurezza una priorità anche per le imprese del Terziario Una panoramica sulle metodologie di intervento, di prevenzione e sugli strumenti utilizzati dagli addetti alla Pubblica Sicurezza, nonché quelli fruibili, anche normativi, da parte della cittadinanza in caso di emergenza in un contesto che, a beneficio di cittadini ed imprenditori, deve vedere una cooperazione sempre più accentuata e sinergica fra soggetti istituzionali, amministrativi e privati, ciascuno in base alle rispettive competenze.
Questo quanto emerso nell'ambito del convegno "VIS - Vivere in Sicurezza", svoltosi alla Camera di Commercio ed organizzato dalla Confcommercio provinciale in collaborazione con il Comune e l'ente camerale di Trieste e la Fondazione CRTrieste.
Ad aprire i lavori è stato Antonio Paoletti, presidente della Camera di Commercio e della Confcommercio locali che ha affermato come la sicurezza rappresenti una priorità per le attività produttive del settore del terziario, specie le PMI, anche alla luce dei dati emersi dall'ultimo rapporto Confcommercio-Eurisko, che presentano una situazione piuttosto preoccupante. In base infatti al documento realizzato a fine primavera 2008, nell'ambito di una campionatura che ha interessato oltre 50.000 aziende del commercio, del turismo e dei servizi, a seguito di episodi criminosi legati soprattutto a furti e rapine, Paoletti ha spiegato come le imprese perdano annualmente oltre 700 milioni di Euro (pari allo 0,1% del PIL lordo del Paese), con un aumento dei primi nel 2007, rispetto al 2006, segnalato dal 54% degli intervistati e delle seconde del 41%, con oltre il 17% degli interpellati che ha fra l'altro dichiarato di essere stati oggetti di azioni criminose, anche magari di lieve entità, che obbligano comunque l'imprenditore ad impiegare varie giornate per l'espletamento delle pratiche burocratiche con conseguenti riflessi sul fatturato.
Per quanto riguarda la distribuzione geografica, in testa alla classifica si collocano le realtà urbane di maggiori dimensioni del Centro-Sud (26% dei casi), seguite da quelle del Nord (21%). Misure maggiormente invocate, da parte soprattutto delle aziende di piccola superficie, sono un intervento concreto dell'autorità centrale attraverso il potenziamento delle forze dell'ordine (32% dei casi) e di quella locale (27%), a mezzo dell'istituzione o del rafforzamento dei poliziotti di quartiere.
Deterrenti più utilizzati, infine, gli allarmi (46%) seguiti dai servizi di vigilanza privata (31%).
Il presidente Paoletti ha poi ricordato il Protocollo d'Intesa, sottoscritto dalla Confcommercio triestina con la Prefettura, nel quadro di un'azione comune tesa ad incrementare la sicurezza degli esercizi commerciali comprensorio provinciale, che, da parte dell'organizzazione di categoria, si è concretizzata anche in una campagna di sensibilizzazione, condotta presso i proprio associati, circa l'opportunità di dotarsi di sistema di sicurezza adeguati e di ricorrere alle forze dell'ordine in caso di riscontro di situazioni di potenziale rischio.
Paoletti, nel fare riferimento ai progetti "CENTRO in VIA", legati alla creazione di centri commerciali naturali, uno dei cui obiettivi è anche quello di contribuire a migliorare la fruibilità degli spazi non solamente sotto il profilo commerciale ma anche sociale, ha concluso il suo intervento auspicando la possibilità di disporre in misura sempre maggiore di strumenti normativi mirati, accompagnati da relative risorse, per consentire un abbattimento significativo degli oneri per le imprese che decidono di munirsi di apparecchiature e sistemi protettivi di sicurezza.
Paoletti ha proseguito il suo intervento ricordando la presenza di c