Rischio di tracollo occupazionale in FVG

Qualora non venisse prorogato il blocco dei licenziamenti e in mancanza di nuove misure in termini di ammortizzatori sociali, incluso un allargamento della platea dei beneficiari, in FVG si rischia di assistere ad una debacle occupazionale di vasta portata.

A lanciare l’allarme sono  categorie economiche e sindacati che chiedono al nuovo Esecutivo di porre il lavoro al primo posto dell’agenda di Governo.

A seguito della crisi economica innescata dall’emergenza sanitaria, secondo le ultime stime, in regione sono infatti in bilico circa 15mila posti di lavoro, di cui 5.000 nei segmenti dell’alloggio e della ristorazione e 9.000  fra logistica, commercio, servizi alle imprese, agenzia di viaggio e tour operator.

In affanno anche il settore della cultura e dello spettacolo, con un futuro incerto per circa 1.500 addetti.

I dati evidenziano inoltre, in relazione al primo trimestre del 2021, una flessione del 23% delle assunzioni che ha determinato, rispetto allo stesso periodo del 2020, con il venir meno di oltre 5.700 posti di lavoro.

Circa invece i nuovi occupati, le proiezioni rimarcano come solo il 26% dei contratti sarà a tempo indeterminato o di apprendistato mentre, il rimanente 74%, avrà carattere transitorio..

Le opportunità di ingresso nel mercato del lavoro giungeranno per lo più dal mondo dei servizi (52%) e dalle piccole e medie imprese (61%).

A fronte poi dei rumors delle ultime ore sul possibile varo di nuove restrizioni, esponenti di associazioni datoriali, tra cui Giovanni Da Pozzo, presidente di Confcommercio FVG e delle organizzazioni sindacali, rimarcano l’insostenibilità di un eventuale nuovo Lockdown che, oltre all’aggravarsi dell’emergenza produttiva e di quella occupazionale, potrebbe determinare un’esplosione di tensioni sociali difficili da controllare.

 

“Il Piccolo”, pagg. 2/3/4; “Messaggero Veneto”, pagg. 2/3