Natale: shopping in calo

.: rassegna stampa

Nonostante il «pienone» nelle strade del centro il bilancio del commercio triestino nei giorni più attesi dell’anno si sta chiudendo in rosso
Lo shopping di Natale è sempre più povero
Calo del 30 per cento nelle vendite rispetto al 2001. Richiesti pacchi regalo appariscenti per spese di pochi euro Paoletti: «La rete commerciale va rivista. E la concentrazione degli istituti di credito ha avuto una ricaduta sui movimenti dei negozianti».
Shopping di Natale? Un ricordo. Per quanto riguarda il commercio triestino, il Natale di quest’anno si sta trasformando nel più fiacco di sempre. Certo, l’atmosfera è la solita: luminarie sparse un po’ ovunque, negozi che propongono mille idee per i regali, triestini che passeggiano lungo le direttrici tradizionali delle festività. Anche ieri Ma l’aria che si respira non è la stessa di qualche anno fa; non c’è fila per entrare nei negozi, si contano pochissimi tappeti rossi nelle isole pedonali (un tempo non si vedeva un metro di marciapiede che ne fosse privo) e gli affari languono.
«Siamo nettamente al di sotto dei volumi consueti - afferma con una certa amarezza Franco Rigutti, presidente dell’Associazione dei commercianti al dettaglio - anche se è presto per poter dare delle cifre esatte». In realtà si parla oramai diffusamente di un decremento del 30 per cento rispetto allo scorso anno. Insomma se non siamo alla crisi, poco ci manca.
«Confidiamo negli ultimi giorni, nelle ore che precedono la veglia natalizia - aggiunge il commerciante - ma di certo non possiamo gioire».
E pure nella qualità delle scelte sembra che i triestini stiano ripiegando su quello che costa meno: «Potrei dividere il mio negozio in due - prosegue Rigutti, che opera nell’abbigliamento - nel senso che l’area nella quale proponiamo le cose più costose rimane quasi costantemente deserta, mentre quella che è alla portata di tutti vede un continuo alternarsi di clienti».
Ci sono negozianti che si sono lamentati anche per altri aspetti: «Dobbiamo confezionare pacchetti regalo, con tanto di carta brillantemente colorata, di fiocco natalizio e magari regalare anche il sacchetto per portare via l’oggetto acquistato - spiegano - quando il controvalore del venduto è di una manciata di euro». Spesso, insomma, si punta alla confezione appariscente per mascherare un regalo modesto.
Il presidente della Camera di commercio, Antonio Paoletti, aveva invitato i triestini ad acquistare a Trieste in occasione del Natale «per favorire gli esercizi locali - aveva affermato - che rappresentano una componente fondamentale dell’economia cittadina». Ma il suo appello è stato scarsamente ascoltato: «In effetti la rete commerciale triestina è sovradimensi

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