Dalla crisi sopravvivenza a rischio per il 45% delle imprese

La pandemia potrebbe lasciare cicatrici indelebili sul tessuto produttivo del nostro Paese.

A rivelarlo è un’analisi dell’Istat secondo la quale solo l’11% delle aziende italiane può ritenersi solido, mentre i rimanenti 45% e 44% delle stesse vanno considerati “strutturalmente a rischio” e “alquanto fragili”.

Difficoltà, come rileva l’Istituto, che ristori e sostegno non saranno in grado di alleviare e che sono evidenziate, nell’ultimo anno, anche dal forte decremento del valore aggiunto soprattutto per quanto riguarda industria (-11,1%) e servizi (-8,1%).

Gli imprenditori che temono di dover alzare definitivamente bandiera bianca sono in particolar modo quelli del settore viaggi (73%), dell’intrattenimento, eventi e spettacolo (60%) e della ristorazione (55%).

Il futuro sembra essere appeso ad un filo per le realtà produttive meno strutturate che, oltre a dover fronteggiare crisi di liquidità e introiti in picchiata, spesso non dispongono di piani di resilienza e strategie di ripartenza.

 

“Il Piccolo”, pag. 11; “Messaggero Veneto”, pag. 13