Cresce l’esasperazione di ristoratori ed esercenti

Entrerà in vigore il 16 gennaio il nuovo DPCM che aggiornerà le disposizioni di contenimento sanitario e che contemplerà misure più severe circa la collocazione delle regioni nelle varie fasce.

Al riguardo, per il FVG, si prospetta, almeno inizialmente, un periodo in quella arancione nella quale, al pari di quanto avverrà nella gialla e nella rossa, non sarà più consentito il takeaway dopo le 18.00, ma solo il delivery.

Un provvedimento, quest’ultimo, che rende ancora più precaria la già difficile situazione in cui versano i pubblici esercizi molti dei quali anche a Trieste, specie ristoranti e pub,  nonostante l’attuale fascia gialla, hanno deciso questa settimana di rimanere chiusi considerato che  l’esiguità della clientela e le restrizioni in essere, non consentono neppure di coprire i costi di apertura.

Uno scenario, peraltro, replicato anche in altre zone d’Italia, con la categoria che evidenzia il persistere dell’atteggiamento del Governo di ritenere i locali pubblici i principali responsabili della diffusione del contagio, ignorando al contempo gli assembramenti in vie, piazze e pure, in alcuni casi, nei negozi.

Intanto, sempre restando in tema di Esecutivo, si sta approntando il quinto Decreto Ristori nell’ambito del quale saranno rivisti le modalità  per l’erogazione delle risorse che verranno parametrate non più guardando ai ricavi di aprile, ma su base semestrale.

Possibile, anche, attraverso il Decreto, un’ulteriore proroga di altre 12 settimane della Cassa Integrazione Covid, per una spesa di circa 4 miliardi Euro e lo stanziamento di altri 4 a beneficio della sanità.

 

www.confcommercio.it; “Il Piccolo”, pagg. 2/3/5/9; “Messaggero Veneto”, pagg. 2/3/14