Confturismo, l'aumento della propensione a viaggiare non basta per rilanciare il settore

Nonostante le misure in essere lascino poco spazio a ferie e vacanze, nel Paese aumenta il desiderio di spostarsi per trascorrere almeno qualche giorno di relax.

A renderlo noto è l’ultimo l’Osservatorio di Confturismo/Confcommercio che evidenzia appunto un aumento dell’indicatore, da 39 a 48, relativo alla propensione ad allontanarsi, magari solo per breve tempo, dal proprio luogo di residenza.

Il 25% degli intervistati nell’ambito del sondaggio realizzato in collaborazione con la SWG, ha dichiarato infatti di volersi concedere una pausa di circa 3 giorni entro febbraio anche se, nella gran parte dei casi (72%), regna l’incertezza sulla location da scegliere e nella quale comunque si trascorrerà il soggiorno preferibilmente nelle seconde case o nelle proprietà di amici e parenti.

Allargando il focus all’estate, il 28% dei coinvolti nell’indagine, ha ipotizzato una vacanza fra i 3 e i 7 giorni tra giugno e luglio mentre, un altro 50%, si è detto più favorevole a trascorrere non meno di una settimana di ferie fra luglio e settembre.

Circa le mete, per le vacanze di maggior durata si opterà probabilmente per il mare mentre, per quelle di pochi giorni, si guarderà preferibilmente alle città d’arte, specie di Toscana e Lazio.

Quanto all’estero, a vagliare tale possibilità, sempre secondo il Report, è stato solo un 20% scarso degli interpellati che comunque ha già anticipato di non voler uscire dai confini europei e di guardare soprattutto alla Grecia.

Per Confcommercio, allo sconforto derivante dalle indicazioni, poco rassicuranti anche in prospettiva, emerse dall’Osservatorio, si aggiunge pure la preoccupazione per la mancata attenzione per il turismo da parte del Governo sia nella Legge di Bilancio 2021 che in seno ai progetti da realizzare con le risorse comunitarie.

Per l’associazione di categorie, l’Esecutivo, considerate le enormi perdite legate alla pandemia, dovrebbe invece provvedere a varare in tempi ristretti un Piano strategico per il comparto, da condividere con le imprese dell’accoglienza e le relativa rappresentanze datoriali, in quanto primo e fondamentale tassello per la ripartenza del turismo che, per il Paese, è componente essenziale per produttività ed occupazione.

 

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