Forniture elettriche, stop da gennaio alla “maggior tutela” per le micro-imprese

Le micro-imprese, con una potenza elettrica pari o inferiore ai 15 kW, a partire dal prossimo 1 gennaio,  non godranno più delle condizioni di favore legata alle tariffe per la fornitura di corrente.  

A stabilirlo è un decreto del MITE (Ministero della Transizione Ecologica), nel quadro dell’applicazione della Legge 124/2017, che nel provvedimento emesso lo scorso 8 settembre, fissa criteri e modalità per favorire, dal 2023, un ingresso consapevole nel libero mercato delle suddette unità produttive, ad oggi appunto fruitrici di tutela dedicata nonché fornisce disposizioni per assicurare il servizio di fornitura di energia elettrica tenendo conto della necessità di garantire quelle concorrenza e pluralità dell’offerta proprie del libero mercato.

Più dettagliatamente, saranno avviate campagne informative istituzionali, rivolte alle micro-imprese, per assicurare un’adeguata conoscenza delle scadenze temporali del processo di superamento dei regimi a prezzo agevolato e un consono orientamento nella scelta fra le varie proposte di vendita di energia elettrica al dettaglio.

Qualora al 1 gennaio 2023, le aziende interessate non avranno stipulato un contratto, le stesse riceveranno l’energia elettrica, sino alla scelta del nuovo fornitore, a mezzo il Servizio a Tutele Graduali (STG), disciplinato dall’ARERA.

L’individuazione dei fornitori del STG avverrà sulla base di procedure concorsuali svolte dall’Acquirente Unico S.p.A, con il periodo di esercizio dello stesso STG, da parte dei soggetti selezionati in base appunto al concorso, che non potrà in ogni caso superare la durata di quattro anni.

Alla scadenza del termine, nel caso l’impresa non avesse ancora provveduto ad una scelta diversa, la fornitura sarà ancora a cura dell’esercente il STG, sulla base della sua offerta di mercato libera ritenuta maggiormente conveniente.