Confcommercio, subito misure strutturali e inclusive o sarà crisi profonda

Interventi immediati, ad ampio spettro e incisivi,  a favore del terziario per non rischiare nei prossimi mesi la chiusura di almeno 120mila imprese e la perdita di oltre 370mila posti di lavoro.

Questo il monito rivolto al Governo nella conferenza stampa, svoltasi ieri a Roma, nel corso della quale rappresentanti di   Confcommercio, ANCC-COOP, ANCD-Conad e Federdistribuzione, hanno illustrato agli organi d’informazione la crescente situazione emergenziale di vari segmenti di un settore  che, nel 2022,  per le  spesa energetiche, spenderà complessivamente 33 miliardi di Euro, il triplo rispetto all’anno scorso (11 miliardi).

L’appuntamento con i media è stato occasione anche per presentare alcune proposte all’Esecutivo da inserire in una disposizione legislativa da varare, per la Confederazione, comunque in tempi strettissimi, stante l’acuirsi delle criticità, in primis l’inflazione che, ad agosto, ha toccato l’8,4%

Fra le misure invocate, di pressante priorità, l’incremento del credito d'imposta per il caro energia elettrica dal 15% al 50% in caso di aumenti del costo della stessa superiori al 100% e da estendere peraltro a tutto il 2022, l’accesso a tale opportunità anche ai soggetti esercenti attività di impresa, arti o professioni con potenza installata inferiore a 16,5 KW, il prolungamento, almeno fino a tutto dicembre, della possibilità di rateizzare il pagamento delle bollette e un innalzamento sino al 90% della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le PMI anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese per fronteggiare le esigenze di maggiore liquidità, dovute appunto ai rincari energetici.

Richiesti  inoltre l’esonero degli utenti finali dal pagamento degli oneri generali di sistema almeno fino alla normalizzazione dei prezzi e all’allentamento delle tensioni internazionali, una proroga della riduzione delle accise sui combustibili, l'applicazione dell'IVA al 5% sul metano per autotrazione, introducendo incentivi  a sostegno delle imprese fruitrici di questo carburante e risorse specifiche a quelle che utilizzano il gasolio per autotrazione le quali, sostanzialmente, non traggono alcun beneficio dal suddetto  taglio dell’aliquota ordinaria dell’accisa.

Auspicate, da ultimo, pure la riproposizione di interventi “emergenziali” in materia di sospensione temporanea dell’ammortamento annuo del costo delle immobilizzazioni materiali ed immateriali e in relazione alle disposizioni concernenti la riduzione del capitale per perdite e quella del capitale sociale al di sotto del limite legale.