Irpef: le novità 2003

I conti delle famiglie. L’Agenzia delle entrate ha diramato una circolare con i primi chiarimenti per l’applicazione della riforma
A fine mese arriva lo sconto Irpef
I datori di lavoro dovranno tenere conto delle nuove deduzioni previste dalla legge finanziaria I lavoratori dipendenti lo troveranno in busta paga con lo stipendio di gennaio

A stabilirlo è l’Agenzia delle entrate che a tre settimane dal varo della legge Finanziaria ha diffuso ieri la circolare con i «primi chiarimenti» per l’applicazione delle «disposizioni in materia di riforma dell’Irpef». Tra le novità della circolare viene ricordato che i nuovi sconti non valgono ai fini delle addizionali Irpef, che quindi avranno una base imponibile diversa. Ecco le principali indicazioni contenute nella circolare dell’agenzia delle entrate.
Effetti in busta paga. Le indicazioni per i sostituti d’imposta», cioè per i datori di lavoro, sono particolareggiate. Si spiega che le novità scattano «sin dal primo periodo di paga del 2003, fermo restando il fatto che in occasione del conguaglio di fine anno deve essere effettuato il ricalcolo della deduzione spettante». Il datore dovrà verificare le somme che ritiene saranno corrisposte, sottrarre gli oneri deducibili, per figli e familiari a carico, e calcolare la nuova deduzione in base al reddito e al periodo di lavoro applicando la specifica formula.
Gli sconti. Arrivano le nuove deduzioni, quelle che consentono di introdurre la no tax area, cioè l’area di non tassazione e che diminuiscono con l’aumentare del reddito. La deduzione base è di 3.000 euro alla quale si aggiungono 4.500 euro per i dipendenti, 4.000 euro per i pensionati e 1.500 per gli autonomi. I 3.000 euro valgono a prescindere «dalla tipologia di reddito prodotto» e, soprattutto, «non devono essere rapportati al periodo di durata del rapporto di lavoro». Spettano in proporzione ai mesi lavorati o ai ratei di pensione, invece, le ulteriori deduzioni. Ovviamente non è rapportata al tempo, invece, la deduzione di 1.500 euro per i lavoratori autonomi.
Deduzione da lavoro. Non vale solo per i lavoratori dipendenti ma anche per tutti quei redditi assimilati che anche nel passato venivano equiparati. La deduzione di 7.500 euro (3.000 euro +4.500 euro) spetta anche ai collaboratori, ai sacerdoti, ai Lsu, ai soci di cooperative di produzione e lavoro, ai percettori di borse di studio.
Pensionati-lavoratori. I contribuenti che hanno redditi da lavoro e redditi da pensione dovranno decidere se applicare la deduzione da lavoro dipendente o da pensioni; gli sconti infatti non potranno essere sommati.
Il reddito sale. La deduzione non è forfettaria per tutti i contribuenti. Andrà invece ap

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