Ex Aquila: quale futuro?

.: rassegna stampa

L’Ezit ha già avuto una richiesta di colloquio dall’azienda che ha appena acquistato l’area, il Comune di Muggia no - Industria o centri commerciali, ma anche zone residenziali e servizi portuali

Che cosa si vuol fare della ex Aquila

Centri commerciali, industrie, sviluppo portuale. Fioccano le prime ipotesi sul futuro dell’ex Aquila dopo l’annuncio dell’acquisto dell’area da parte della Teseco Spa, società specializzata nella bonifica di siti inquinati e nello smaltimento dei rifiuti. Il sindaco di Muggia, Lorenzo Gasperini, in attesa di vedere progetti concreti sottolinea che, a ogni modo, si tratta sicuramente di un passo avanti verso il recupero dell’intero comprensorio. Pierpaolo Ferrante, alla guida dell’Ezit, indica tra le ipotesi più percorribili quella di uno «sviluppo misto».
Non sono state ancora fissate le date degli incontri tra i nuovi proprietari (subentrati a Silone e ex Aquila in liquidazione spa) e istituzioni locali, ma i primi contatti dovrebbero avvenire a breve termine. «Abbiamo già ricevuto una richiesta in questo senso – conferma Pierpaolo Ferrante, presidente dell’Ezit – ma non abbiamo ancora deciso la data dell’incontro». Ma quali saranno le richieste ai nuovi proprietari, quali le priorità di sviluppo che interessano l’Ezit? «Bisognerà innanzitutto capire bene l’estensione delle aree interessate alla compravendita, anche se sappiamo già che si tratta della maggior parte del comprensorio. È probabile che – ipotizza Ferrante – agli enti venga proposta un’azione congiunta, nel senso che la nuova società vorrà ottenere un valore più alto possibile dai terreni in questione».
Quindi una destinazione commerciale... «C’è anche l’eventualità che si possa realizzare in quel sito un centro commerciale di grandi dimensioni. Ma per l’Ezit esistono delle preferenze in base alla localizzazione dei terreni. È prevedibile quindi uno sviluppo misto, con le aree a mare destinate ad attività di produzione e comunque legate al mare per uno sviluppo che definirei portuale-industriale. Verso l’interno invece – conclude il presidente dell’Ezit – si potrebbero realizzare un centro direzionale, attività di industria pura e, nella zona a monte, addirittura edilizia residenziale».
Aperta alla collaborazione anche l’amministrazione comunale che al momento, però, non ha ancora ricevuto alcuna richiesta ufficiale per un incontro. «Saremo senz’altro propositivi – dice il sindaco Lorenzo Ga

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