Confcommercio, no a imposte sul contante

Confcommercio, no a imposte sul contante

 

Incrementare la diffusione del pagamento elettronico, che contribuisce ad una maggiore trasparenza e tracciabilità delle operazioni, senza però ricorrere a nuove imposte che avrebbe ricadute negative per cittadini  e imprese, specie quelle piccole e micro.

Questo quanto ribadito da Confcommercio in relazione alla ventilata proposta di inserire, nell’ambito della prossima Legge di Bilancio, una tassa sul prelievo del contante.

Per l’associazione di categoria, l’incentivo ad utilizzare carte di credito, bancomat e affini, potrebbe giungere piuttosto dal riconoscimento di un credito d’imposta al consumatore sugli acquisti di beni e servizi effettuati senza ricorrere al denaro reale oppure rendendo universale il principio del pagamento attraverso mezzi tracciabili per l'accesso a deduzioni e detrazioni fiscali già previste.

Inoltre, considerata la forte rappresentatività degli over 65 che costituiscono il 25% della popolazione italiana e che tendono, almeno in parte,  a ricorrere più al  contante che alla moneta elettronica,  piazza Belli fa notare come, un altro impulso alla diffusione dell’online,  deriverebbe dalla diffusione di carte Bancomat o prepagate senza costi di emissione.

Confcommercio, da ultimo, ribadisce pure la priorità di ridurre le commissioni in generale e di una cancellazione totale delle stesse per le imprese del commercio a fronte di pagamenti di importo inferiore ai 30 Euro.

 

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