Burocrazia, Italia quasi fanalino di coda dell’UE

In Europa,  solo la burocrazia della Grecia risulta peggiore di quella italiana, specie quella del Centro e del Sud del Paese, mentre, i primi tre posti del podio, sono occupati, rispettivamente, da Finlandia, Paesi Bassi e Lussemburgo.

A sostenerlo è l’Indice della Qualità sulla Pubblica Amministrazione, un report costruito su un mix di quesiti posti a cittadini del bacino UE a 19 su qualità dei servizi pubblici, imparzialità con la quale questi vengono erogati e corruzione.

Peraltro, tale scenario, per l’OCSE, l’ Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, incide negativamente sulla produttività media del lavoro del tessuto imprenditoriale italiano considerato che, nelle aree del bacino europeo maggiormente virtuose a questo riguardo, le aziende trovano nelle PA un importante supporto.

Fra le maggiori criticità messe in luce dall’indagine effettuata nel nostro Paese, in relazione appunto all’amministrazione pubblica, l’incomunicabilità, la mancanza di trasparenza e l’onere rappresentato dai comunque eccessivi adempimenti.

La priorità dell’adozione di misure atte a semplificare e migliorare la burocrazia del Belpaese, è confutata anche dalla periodica campionatura, realizzata su questo tema, da Eurobarometro che lo colloca al quart’ultimo posto, nel contesto di una graduatoria di 28 nazioni dell’UE, per complessità e scarsa qualità dei servizi dell’apparato pubblico soprattutto in relazione ai rapporti tra istituzioni ed imprese. Nel quadro invece di una disamina dettagliata dei singoli contesti territoriali italiani, la regione dove la situazione è migliore, anche se lontana dalla media degli standard europei,  è  il Trentino Alto Adige, seguito da Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.

Il Friuli Venezia Giulia si posiziona al quinto posto mentre la Calabria, preceduta di poco da altre realtà del Meridione, all’ultimo