Buon Anno Trieste 2003

.: rassegna stampa

Il cantautore bolognese entusiasma le oltre seimila persone accorse al PalaTrieste per il concerto promosso dall'Associazione commercianti al dettaglio
Dalla e Collegio del Mondo Unito, serata di stelle
La Rosa d'argento assegnata all'istituzione duinese. Riconoscimenti anche a due giovani ricercatori

«Sono qui per vedere non tanto per farmi vedere». Acuto e curioso come sempre, fasciato da un cappottino di astrakan, Lucio Dalla esordisce così in apertura della conferenza stampa di presentazione del suo concerto. Un grande artista che questa volta ha scelto la via della beneficenza attraverso l'Associazione commercianti al dettaglio di Trieste. Lo spettacolo, gratuito, che ha calamitato la città ieri sera al PalaTrieste e il cui ricavato sarà devoluto alla sede provinciale dell'Associazione italiana sclerosi multipla, è stato promosso anche dall'assessorato regionale al Commercio e Turismo, dalla Camera di commercio, dalla Fondazione CRTrieste con la collaborazione del Comune e organizzato dall'Associazione Bavisela. Un concerto di beneficenza, ma anche, come ha detto il presidente dell'Associazione commercianti al dettaglio Franco Rigutti, di augurio, di fiducia e di speranza, oltre che alla città, anche al settore del commercio che ha vissuto quest'anno una stagione non proprio fiorente. Sergio Dressi, assessore al commercio della Regione, ha invece puntato i riflettori sull'identità mitteleuropea di Trieste, la cui letteratura il cantautore conosce e apprezza, augurandosi che possa essere fonte di ispirazione.
E Dalla non ha perso tempo assicurando che la sua permanenza in città sarà incorniciata da lunghe passeggiate alla scoperta dei luoghi d'arte più caratteristici. Musei, paesaggi e vie storiche che sicuramente l'autore di «Futura» avrà saputo cogliere con passione vista la sua confidenza con l'arte come titolare di una fortunata galleria a Bologna. E infatti il grande Lucio si è soffermato lungo le vie del ghetto, tra una libreria antiquaria e l'altra, in varie mostre, prima fra tutti quella dedicata a Dudovich, concludendo in bellezza in un ristorante di Barcola, specializzato in pesce (vini e alcolici rigorosamente esclusi). Ma passiamo alla notte e alle note di un «Anno che verrà», cantato in conclusione della performance e sostenuto da una platea coinvolta e canterina. Dalla ha scelto un repertorio discreto in cui hanno trovato spazio i suoi pezzi più classici e popolari: da «Balla balla ballerino» a «Tu non mi basti mai», a «Se io fossi un angelo» fino al vivace sound di «Canzone» e alla tenerezza di «Piazza grande».
Il celebre cantautore riesce a sfoderare il suo genio poetico, grazie anche a una band che non perde un colpo e fa da contrappunto alle impennate vocali. Insomma momenti di altissimo livello musicale a cui Lucio, chiacchierando col pubblico, aggiunge qualche «dritta» etica ed estetica: cos'è oggi il buono? e il bello? La risposta si canta nel ritmo di «Non vergognarsi mai». E la tempera

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