Billè sui prezzi ortofrutticoli: No alle campagne di criminalizzazione contro i commercianti""

Se i movimenti dei consumatori pensano di scaricare sulla distribuzione tutte le colpe di un rialzo dei prezzi che, nella maggior parte dei casi, non sono attribuibili ai commercianti, si sbagliano". All'indomani della riunione tecnica in cui il governo e i rappresentanti della filiera hanno affrontato il problema del caro-prezzi dei prodotti ortofrutticoli, il Presidente di Confcommercio Sergio Billè è tornato sull'argomento per difendere il settore distributivo. "La filiera della distribuzione – ha detto - ha mantenuto già in occasione del change-over un comportamento più che corretto, addirittura eroico come ha affermato nei giorni scorsi il relatore al Parlamento europeo sul change-over". Il problema di questi giorni, allora, è di facile lettura: "la distribuzione, grazie a Dio, in Italia è un settore liberalizzato ed è soggetta alla regola del libero mercato: l'incontro tra domanda ed offerta. In concomitanza di fatti assolutamente straordinari, come gli 80 giorni di siccità e gelo che non si ve rificavano da anni, la produzione diminuisce fortemente e la qualità dei prodotti peggiora. Questo si traduce in un semplice e assolutamente prevedibile effetto: salgono i prezzi". Diverso è il ragionamento per quanto riguarda eventuali speculazioni o forme di aggiotaggio: "devono essere denunciate – dice Billè - e saremo noi i primi a f arlo laddove si verificassero e comunque andranno perseguite penalmente senza inutili campagne di criminalizzazione nei confronti del settore della distribuzione. Il che non esclude che vi siano stai episodi sporadici e isolati di speculazione". In ogni caso, i danni al settore ortofrutta per il gelo e la siccità '"costeranno agli operatori diverse migliaia di miliardi" di lire."